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poetica
Una poetica delle tracce e della memoria
Le creazioni di François Bonjour nascono dall’idea che ogni frammento di realtà possa raccontare una storia. La sua poetica è profondamente legata alla memoria e al tempo: libri antichi, pagine ingiallite, lettere e parole affiorano nelle opere come tracce di vite passate, da salvare dall’oblio in un’epoca dominata dal digitale. Ogni dipinto diventa così un piccolo racconto dell’esistenza, un “luogo” sospeso tra verità e visione dove le impronte umane – le bellezze e le rovine del mondo – si caricano di nuovi significati. Bonjour attinge all’universo letterario per trasferirne l’essenza nel suo linguaggio visivo: il libro è visto come reliquia quotidiana, custode di saggezza, la pagina scritta come codice da decifrare, la parola come traccia indelebile di emozioni. Nei suoi lavori questi elementi non sono semplici citazioni ma voci narranti, strumenti di un racconto intimo che coinvolge lo spettatore. L’osservatore è invitato a esplorare l’opera come un territorio della memoria, scoprendo a poco a poco i livelli di lettura nascosti. Questa capacità affabulatoria, il trasformare materiali in storie, è una costante del percorso artistico di Bonjour sin dagli esordi negli anni Settanta. Nonostante l’evoluzione stilistica, l’artista è sempre rimasto fedele all’idea di fondo: dare nuova vita ai ricordi e alle tracce del passato, componendoli in un presente carico di poesia.
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linguaggio
Il linguaggio dei materiali e dei segni
Bonjour adotta un linguaggio espressivo di grande ricchezza materica, accostando elementi eterogenei con sorprendente armonia. Le sue opere pittoriche spesso travalicano i confini della tela, assumendo una dimensione quasi tridimensionale grazie all’inclusione di oggetti e materiali non convenzionali. Su fondi preparati con tecniche miste, l’artista applica fogli di carta, brandelli di stoffa, pagine di libri logorati dal tempo, ritagli di giornale, intrecciandoli con fili di spago, corde, frammenti di legno, cera rossa, vetri rotti e pigmenti. Questi materiali poveri – la cosiddetta “pelle della città” come la definisce idealmente – portano con sé l’eco di presenze umane, evocando vite e storie sia passate che future. Nelle sue composizioni la scrittura gioca un ruolo centrale: appaiono parole e calligrafie eleganti, talvolta chiaramente leggibili, più spesso ridotte a segni misteriosi e indecifrabili. Tale fusione di testo e immagine richiama l’eredità della Poesia Visiva, ma Bonjour la rielabora in modo del tutto personale. La pagina scritta viene trasformata in un elemento visivo: può essere bruciata ai bordi, strappata o ricoperta da grafismi inventati, diventando essa stessa superficie da contemplare. L’insieme di questi segni verbali e iconici costruisce una trama fitta e significativa. Nulla è lasciato al caso: l’artista compone i diversi frammenti con cura meticolosa, bilanciando pieni e vuoti, chiaro e scuro, rigidità e fluidità. Ne derivano opere di raffinata eleganza, in cui la stratificazione dei materiali crea profondità fisica e concettuale. Ogni dettaglio – dal pezzetto di cera a un filo sottile che attraversa la carta – contribuisce al significato complessivo, invitando chi osserva a un colloquio silenzioso con l’opera. Il risultato è un linguaggio visivo unico, sobrio ma incisivo, capace di parlare a diversi livelli: colto e allo stesso tempo immediato, intimo e universale.
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visione
Visione artistica: ordine nel caos
"Ateliers", Roberto Pellegrini - SalvioniEdizioni, 2018 // Bookshop
Lo sguardo di Bonjour sul mondo è impregnato di una sensibilità che cerca l’essenziale nelle cose. La sua ricerca artistica può essere letta come un viaggio paziente verso la semplificazione e l’autenticità espressiva. Anno dopo anno l’artista ha eliminato l’ornamento superfluo, conducendo i suoi lavori a una forma di epurazione visiva: poche forme, pochi colori, ma significati sempre più limpidi. Questa tensione verso l’essenza traduce il desiderio di dare un ordine poetico al caos della materia. Infatti Bonjour raccoglie i frammenti dispersi della realtà – oggetti dimenticati, scarti, memorie – e li ricompone in un equilibrio rigoroso, quasi a voler disciplinare il disordine del mondo. Le sue opere risultano perciò sospese in bilico tra realtà e immaginazione: sono “riverberi” del mondo reale, filtrati però attraverso uno sguardo che li purifica dalle scorie della quotidianità. Non c’è intento illusionistico o decorativo, bensì la volontà di nobilitare l’esistenza ordinaria, di estrarne il significato profondo. Il tono complessivo delle sue composizioni è misurato e quasi sussurrato: una leggerezza visiva che nulla toglie alla forza del messaggio, anzi lo rende più penetrante. Bonjour riesce a coniugare lirismo e rigore: il gioco e la regola, la spontaneità e la ragione convivono nelle sue scelte compositive. Ciò genera un ritmo interno all’opera – un respiro, una pulsazione sotterranea – che tiene insieme le parti eterogenee e le anima di vita propria. In questo senso, ogni creazione di Bonjour diventa un microcosmo ordinato, un luogo pulsante fatto di connessioni segrete e contrasti controllati. L’osservatore, di fronte a queste opere, è chiamato ad un’esperienza quasi meditativa: deve avvicinarsi, indugiare sui particolari, lasciarsi guidare dai percorsi tracciati dall’artista per coglierne la “segreta intelligenza” delle cose.
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creatività
Evoluzione creativa e nuove sperimentazioni
Pur mantenendo una coerenza di fondo, l’arte di François Bonjour si è evoluta nel corso dei decenni attraverso cicli e sperimentazioni differenti. Dagli esordi sino ad oggi, l’artista ha saputo accogliere stimoli nuovi senza mai tradire la propria poetica. In alcune fasi passate le sue composizioni hanno presentato toni più vivaci e pastellati, con accostamenti cromatici quasi da patchwork materico. Vi sono stati periodi in cui Bonjour ha lavorato sul riciclo del libro in forma oggettuale: volumi dismessi sono stati trasformati in opere d’arte, con pagine ricucite, sigillate nella cera oppure riempite di una scrittura personale ed enigmatica, come se l’artista volesse dialogare direttamente con quei testi e farli rinascere a nuova vita. Intorno alla fine degli anni 2010 le sue tele hanno visto emergere nuovi elementi simbolici, ad esempio sottili fili rossi che serpeggiano sotto la superficie candida e affiorano qua e là come germogli di storie inedite. Parallelamente, Bonjour ha approfondito l’uso di materiali specifici in cicli di lavori seriali: qualche anno fa ha esplorato la carta carbone per ottenere profondi campi neri graffiati di luce, mentre più di recente ha rivolto la sua attenzione a un materiale tecnologico e insieme intimo come le pellicole radiografiche. Negli ultimi due anni l’artista ha infatti spesso integrato radiografie nelle sue composizioni, affascinato dalla duplice natura di queste immagini: tracciati scientifici del corpo umano, ma anche simbologie sottili di ciò che sta “sotto la superficie” delle cose. Questa nuova sperimentazione con i raggi X arricchisce ulteriormente il lessico visivo di Bonjour, aggiungendo trasparenze e tonalità azzurrate ai suoi consueti toni terrosi e neutri, e creando un suggestivo contrasto tra passato e presente, organico e tecnologico. Anche oltre la pittura da cavalletto, l’artista si cimenta in installazioni e sculture, mantenendo intatti i propri temi: libri imprigionati in gabbie metalliche, tavole che diventano teche reliquiarie di memorie, oppure composizioni su larga scala che trasformano lo spazio espositivo in un labirinto di segni e oggetti. In ogni nuova fase creativa, François Bonjour dimostra una fedeltà dinamica: cambia i mezzi, sperimenta soluzioni formali diverse, ma rimane fedele alla sua visione. Il filo conduttore – l’idea che l’arte possa svelare l’essenza nascosta nelle cose umili e quotidiane – unisce tutte le sue opere, rendendo il suo percorso riconoscibile e al tempo stesso sempre vivo e sorprendente.
Ricerco con semplicità tra gli strati dimenticati della materia i segni per una nuova rinascita.
François Bonjour
Ricerco con semplicità tra gli strati dimenticati della materia i segni per una nuova rinascita.
François Bonjour
2025
2025
2024
2024
Retrospettiva antologica
1970-2023
2023
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1970-1999
Selezione Antologica
L'attimo fuggente tra pittura e scrittura: capitoli di un percorso
di Claudio Guarda - Antologica a cura di Marco Gurtner, Casa Cavallier Bellanda Comune di Biasca, 2004